Κυριακή 21 Σεπτεμβρίου 2008

CHI SONO?




CHI SONO?


Nel cercare di rispondere a questa questione eterna, di solito si inizia con la descrizione delle nostre caratteristiche più tangibili ed esterne : sesso, nome, nazionalità, razza, età, mestiere, caratteristiche fisiche, ecc, per passare poi alle più "interiori", come la personalità, l'intelligenza, l'istruzione, le competenze, gli interessi, le credenze, i ricordi, le ambizioni e cc...
La maggior parte si limitata a questi due livelli di conoscenza di sé, con i quali si identifica. Per loro non ha senso cercare un fondamento esistenziale più profondo ...

Ma ci sono altri, che non sono soddisfatti con tali risposte superficiali, perché sentono le palpitazioni di un Se piu profondo , sotto le maschere che indossano. Essi , a loro volta, possono ricorrere a risposte prefabricate: scientifiche, religiose, filosofiche e metafisiche. Si troverano quindi di fronte ad una moltitudine di teorie complesse e spesso conflittuali , che gli creerano maggiore confusione.

Qual è allora la strada per chi continua a cercare una risposta autentica, diretta e inequivocabile ?
L'AUTO-OSSERVAZIONE

Ci sono, almeno teoricamente, molte vie che portano alla verità. In pratica, tuttavia, vi è una sola: il percorso della conoscenza interiore empirica. La definizione di conoscenza empirica può essere letta come un continuo studio ed osservazione delle reazioni di se stessi e la scoperta delle cause di queste reazioni. Questo processo, da un punto in poi è continuo, anche se questo puo sembrare impossibile!.. Quando l'uomo persevera sulla strada dell'autosservazione, si libera gradualmente dagli ostacoli che non gli consentono di esprimere il suo vero Se, in modo efficace. Armonizza cosi la sua coscienza con delle forze cosmiche che sono direttamente percepibili.

Se è cosi semplice perché la maggior parte delle persone non "osservano"?

Perché la loro coscienza dorme e sogna profondamente .

Come dice Eraclito: Dimenticano e non sono attenti a tutto che succede intorno a loro, nella "veglia" cosi come nel sonno. Gli stolti anche se ascoltano sono come i sordi. A questi si addatta il detto "presenti eppure assenti". Non si dovrebbe parlare ed aggire come addormentati. Uno e comune il mondo dei Risvegliati. I dormienti vivono ognuno nel suo mondo separato. Morte e tutto che vediamo sognando ad occhi aperti....





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